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Visualizzazione dei post da 2017

Il presepe di don Camillo e Peppone
Natale 2017

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Is 9,1-3.5-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14 «Questo è il figlio di Peppone, questa la moglie di Peppone…. e questo Peppone» disse don Camillo toccando per ultimo il somarello. «E questo è don Camillo!» prendendo la statuetta del bue e ponendola vicino al gruppo. «Bah! Fra bestie ci si comprende sempre» Una scena divertente, leggera, posta nel racconto di Guareschi al termine di un momento estremamente drammatico, molto più che nel film: vi era stata una sparatoria, don Camillo tra gli obiettivi o almeno la sua chiesa, Peppone nel terrore di stragi in paese sotto la pressione dei suo rossi. Si reca da don Camillo che nella speranza di fargli infrangere il segreto confessionale e scoprire l’autore della mitragliata. Tutta la scena si risolve con queste parole su questo strano presepe: un bambino, il figlio di peppone, la statuetta del Gesù bambino; una donna la moglie di Peppone, la madonna del presepe; e due «bestie», Peppone asino e don Camillo bue. Invocati ovviamente nel

Guardare sopra di sé
Solennità di tutti i santi

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Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12 La gru più alta del cantone è a Balerna,  nuova-nuova. Montata per i restauri lunedì 30 di fianco alla Collegiata. Ci è voluto un giorno intero e l’enorme braccio da 54 m è stato issato in un blocco solo verso le 18.45. È così grande perché deve poter girare a 360 gradi in caso di vento, senza scontrarsi con nulla. E il nostro campanile misura 50 m, è il secondo più alto in Ticino (Intragna, il primo, misura una sessantina di metri). Più alta del campanile. Per secoli il nostro campanile non ha visto sopra di sé nient’altro che il cielo, ora guarda curioso quell’intreccio di metallo che gli farà girare attorno il materiale necessario al restauro del tetto. Noi finora alzando gli occhi al nostro campanile ci sentivamo portati a guardare il cielo, ad alzare gli occhi oltre alla sua monumentalità. Anche il nostro campanile ora si sente obbligato a guardare in alto a volgersi al cielo osservando qualcosa che è arrivato più in alto di lui.

Monete a immagine di Dio
XXIX Domenica del tempo ordinario, anno A

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Is 45,1.4-6; Sal 195; 1Ts 1,1-5; Mt 22,15-21 La Svizzera sta in questi anni rinnovando la sua cartamoneta, le banconote. Da un anno a questa parte e fino al 2019 viene, valore per valore, stampata la nuova serie. La prima banconota è stata quella da cinquanta franchi a cui è seguita quella da venti, quella da dieci è proprio nuovo di Zecca, di mercoledì scorso. Personalmente le trovo molto belle, eleganti, moderne, senza contare gli avanzatissimi sistemi di sicurezza inseriti in questa serie che secondo gli esperti la rendono la più difficile da falsificare di tutto il mondo. Anche Gesù nel Vangelo di oggi parla di soldi, di monete, di tasse. Provocato dai farisei sulla liceità di pagare o meno i tributi all’invasore romano Gesù provoca a sua volta gli ascoltatori con un domanda fondamentale: «Questa immagine e l’iscrizione di chi sono?» L’immagine sulle monete in circolazione allora era quella dell’imperatore, di Cesare e su questa base Gesù afferma la liceità del tributo, a

Felici di lavorare nella vigna
XXV Domenica del tempo ordinario, anno A

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Is 55,6-9; Sal 144; Fil 1,20-24.27; Mt 20,1-16 La vendemmia sul nostro territorio è praticamente ormai già finita. Molti di noi hanno partecipato sui pochi filari personali, sulla vigna artigianale di qualche amico o alle grandi raccolte dei produttori importanti. Questo ci aiuta ad immedesimarci nella parabola di oggi. Il padrone ha bisogno, ma sembra un po’ disorganizzato. Non si è procurato in anticipo la mano d’opera, improvvisa. Esce e cerca i primi che trova, propone un lavoro a chi incontra, senza badare a curricula, referenze o altro. E ripete questa operazione più volte al giorno non curante delle ore che passano e del lavoro che sta finendo. Che bella immagine di Dio! Non bloccato in programmi, piani o progettazioni, non incastrato nemmeno dalle proprie scelte. Che differenza con chi crede in un ‘destino’ ineluttabile che ci trascina dove vuole. Dio che esce da sé (l’incarnazione) e chiama chiunque incontra, unica condizione: accettare, accogliere la proposta. Nella

Il metro di giudizio: misericordia
XXIV Domenica del tempo ordinario, anno A

Sir 27,33-28,9; Sal 102; Rm 14,7-9; Mt 18,21-35 «Quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?» È generoso Pietro nella sua proposta. Pensiamo di applicare la proposta delle sette volte alla nostra realtà quotidiana. C’è qualcuno che ci fa del male, sparla di noi con i nostri amici, per esempio. Poi viene da noi ci racconta tutto e chiede perdono, magari anche sinceramente pentito. Il giorno seguente ritorna da noi con esattamente lo stesso racconto: ha sparlato di noi, si pente e ci chiede perdono. Già questa seconda volta non ci sentiamo tanto propensi al perdono. Ammettiamo di provarci per la seconda e anche per una terza volta. Ma saremmo veramente in grado di arrivare fino alla settima? Un’opera ciclopica, serve una pazienza enorme, un forte controllo di sé. Eppure a Gesù non bastano le sette volte ma spinge all’esagerazione, giocando con i numeri trasforma il sette di Pietro in un «sempre». Il testo del ‘Padre nostro’ sembra intendere che il perdono di Dio sia in qual

L’antico solitario nascosto

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Recitare poesie imparate a memoria, in classe, in piedi davanti agli altri, con la testa che si muove dall'alto in basso cercando di dare il ritmo alle parole, occhi che guardano in uno degli angoli superiori del campo visivo come se cercassero nella testa le parole necessarie a continuare.

Ascoltare: la comunicazione 'assertiva' secondo Gesù
XXIII Domenica del tempo ordinario, anno A

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Ez 33,1.7-9; Sal 94; Rm 13,8-10; Mt 18,15-20 Quando una parola in un testo biblico torna più volte, è ripetuta a più riprese è da ritenersi sospetta. Deve richiamare l’attenzione, si tratta probabilmente della chiave di lettura. «Ascoltare» e quella del Vangelo di questa domenica. Un ascolto declinato in diversi modi, alcuni di essi sono descritti nel testo altri li possiamo intuire. Il punto di partenza è la «colpa commessa contro di te». Non si parla qui di peccato in generale (anche se poi la riflessione si potrà allargare) ma della questione specifica dei rapporti interpersonali e delle realtà che li guastano. Le vie d’uscita dalla relazione guastata passano dall’ascolto. C’è una comunicazione da ripristinare. Oggi si parla di comunicazione ‘assertiva’ un modo cioè di parlare all’altro di problemi presenti nella relazione, senza costringerlo sulla difensiva e quindi bloccare ogni sorta di possibile via d’uscita. L’insegnamento di Gesù sembra proprio percorrere questa via.

Sedotti da Cristo
XXII Domenica del tempo ordinario, anno A

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Ger 20,7-9; Sal 62; Rm 12,1-2; Mt 16,21-27 Seduzione. Comunemente intendiamo quel processo con cui una persona induce deliberatamente un'altra a intraprendere una relazione, solitamente di natura sentimentale. Significa letteralmente "portare a sé". C’è da parte di uno degli attori del processo una parte dinamica, un agire attivamente per ottenere qualcosa. E noi ci lasciamo abitualmente sedurre da ciò che appare bello, dalle cose che stuzzicano la curiosità, il desiderio. Geremia, nel brano proposto per questa domenica, utilizza direttamente questa categoria per parlare del suo rapporto con Dio, ma anche Pietro nel suo slancio in difesa del maestro, lascia intuire di aver subito un processo molto simile. Quando si racconta, Geremia è disperato, deluso, si sente abbandonato, in qualche modo truffato. La sua scelta di fede, la sua coerenza alla volontà di Dio vengono ripagate con l’incomprensione e la derisione di tutti. Questa esperienza lo porta ad accusare Dio di a

Piani di Peccia - Scoutismo

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Sant'Antonio al Cort, Piani di Peccia: 1997 Campo Cantonale FeST "Valdrago", sotto-campo "Terra di Mezzo"; 2006 Campo di Zona Luganese "Peccia's Valley"; 2017 Campo di Zona Mendrisiotto "Peccia17". Una storia scout cantonale e di zone che si intreccia con la mia. Dodici anni nel '97, al mio secondo campeggio, la mia Promessa Scout, amicizie e legami nuovi, ricordo ancora per intero la canzone del campo. Poco più che ventenne e giovane seminarista nel 2006, catapultato da amici con la dote di "incastrare" nella direzione del campo, come responsabile per la Spiritualità. Sono gli anni in cui Scoutismo Ticino è un progetto sulla carta, ancora tutto da vagliare e sperimentare. Si propongono le novità nell'approccio a quella che ancora chiamavamo "quinta relazione". Non mancheranno le e-mail di fuoco, gli scontri, i cambiamenti di rotta dell'ultimo minuto.

Il saluto a Youssouf
Vincitori nel difendere la vita

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Victor. Avevamo dato un nome provvisorio e simbolico, in segno di dignità, al giovane 22enne del Mali, morto folgorato sul tetto di un treno a Balerna lo scorso 27 febbraio. Youssouf Diakite. È il suo vero nome. Sarà scritto su una tomba nel cimitero di Balerna dove da oggi riposano le sue spoglie. Quella tomba, di cui la comunità civile di Balerna sarà chiamata a prendersi cura, resti un monito contro l’indifferenza. Nella Bibbia ‘il sangue di Abele’ ucciso dal fratello Caino grida dalla terra. La morte di Youssouf è una voce altrettanto forte vicina a noi nello spazio e nel tempo e non possiamo non sentirlo. Corriamo però il rischio di non ascoltarlo, possiamo cadere nuovamente nell’indifferenza. «Sono forse guardiano di mio fratello?» risponde Caino a Dio. Le soluzioni politiche concrete sul tema delle migrazioni non sono però facili e la presa di coscienza di un lungo lavoro necessario deve prevalere sulla tentazione di facili slogan. Ma la storia di Youssouf ci insegna qualcosa d

Guinnes World Record: beati!
VI Domenica del tempo ordinario, anno A

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Sir 15,16-21; Sal 118; 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37 Ogni tanto è interessante sfogliare il libro del Guinness dei primati, il «Guinnes world record book». Per entrarci, per vedere il proprio nome scritto su quel libro dalla copertina brillante e accattivante bisogna essere i migliori in qualche cosa. Uno sport, qualcosa di grande, gigante, enorme da preparare, un’attività da svolgere il più a lungo possibile o con il gruppo più numeroso. Non mancano i record assolutamente inutili o anche quelli stupidi, ce ne sono di pericolosi o di strani, anche se con il tempo i criteri di selezione si fanno sempre più severi. Di fatto si tratta di superare tutti gli altri in uno specifico settore.

Insieme con volontà

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Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. "E vanno gli uomini a contemplare le cime dei monti, i vasti fiumi del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell' oceano, il corso degli astri e trascurano se stessi". (S. Agostino) "L'uomo che è cieco le bellezze della natura ha perduto metà della gioia di vivere" (BP) Da queste due frasi sono partiti i pionieri della sezione di Balerna per discutere su scoutismo e spiritualità (intesa in senso lato), questa sera, durante l'uscita di due giorni, dopo un pomeriggio sulle slitte di Bergün. Bello ascoltare questi quindici-sedicenni parlare della loro capacità di riflettere e approfondire temi e domande seri. Bella la loro convinzione di riuscirvi meglio nello scoutismo, belle le loro spiegazioni in merito. Condivisione del tempo, molto tempo, più tempo; condivisione di valori, serenità nel gruppo, sentirsi accolti, minore paura ad esporsi.... Mi ripenso alla loro e