Olimpiadi

Devo essere sincero: non ho ancora visto una gara queste olimpiadi, e credo proprio che non ne vedrò.
Ma credo di averne viste ben poche anche di tutte le edizioni estive ed invernali precedenti...
Non sono uno sportivo da poltrona, lo sport da spettatore non mi ha mai appassionato. Non che io sia un campione nemmeno da sportivo attivo, anche se cerco di tenermi in forma...


È però da molte edizioni che seguo con piacere le cerimonie di apertura di questi giochi. Cerimonie in cui, allo spirito sportivo, agli ideali dello sport olimpico pensati da De Coubertin, si fonde immancabilmente un certo spirito di orgoglio nazionale di chi ospita i giochi. Scene di "grandeur" nazional-popolare, esaltazione di un patriottismo forse superato, grande spreco di soldi,...
Tutte critiche in qualche modo fondate, anche se da sempre si cerca di mostrare il proprio lato migliore, da sempre ci si sente in qualche modo legati alla propria terra e di certo gli sponsor non donerebbero soldi per altri scopi e, in fondo, la macchina olimpica crea posti di lavoro...
Anche lo sport in sé stesso potrebbe essere criticato. Troppe volte alcuni atleti hanno rinnegato il giuramento (celebrato proprio nella cerimonia di apertura) lasciandosi ammaliare dalle strade in discesa del doping e delle varie scorciatoie.
Quest'anno poi i media (e anche molti capi di stato) sembrano sfruttare l'occasione per giocare delle carte politiche... trasformando anche inconvenienti tecnici (il quinto anello che non si è aperto), colori delle delegazioni nazionali e discorsi dei vari presidenti dei comitati in occasione di propaganda a proprio vantaggio.

Uno scenario particolare, non certo entusiasmante. Non smette però di affascinarmi lo spirito che sta alla base delle moderne olimpiadi.
2. L'Olimpismo è una filosofia di vita, che esalta in un insieme armonico le qualità del corpo, la volontà e lo spirito. Nell'associare lo sport alla cultura ed all'educazione, l'Olimpismo si propone di creare uno stile di vita basato sulla gioia dello sforzo, sul valore educativo del buon esempio e sul rispetto dei principi etici fondamentali universali.
3. Lo scopo dell'Olimpismo è di mettere ovunque lo sport al servizio dello sviluppo armonico dell'uomo, per favorire l’avvento di una società pacifica, impegnata a difendere la dignità umana. Con tale proposito, il Movimento Olimpico svolge, solo e in collaborazione con altri organismi e nell'ambito delle proprie possibilità, azioni volte a favorire la pace.
Articoli 2 e 3 della Carta Olimpica

A nome di tutti i concorrenti, prometto che prenderemo parte a questi Giochi Olimpici rispettando e osservando le regole che li governano, impegnandoci nel vero spirito della sportività per uno sport senza doping e senza droghe, per la gloria dello sport e l'onore delle nostre squadre.
Giuramento degli atleti


Armonia con il corpo, importanza dello sforzo della perseveranza e dell'onore, forza educativa dell'esempio.
Ecco alcuni dei valori dello sport olimpico che mi sento di condividere sapendo di essere accompagnato da illustrissimi predecessori.
È improbabile che S. Paolo abbia conosciuto gli antichi giochi olimpici ma sicuramente deve aver assistito a qualche altra competizione allora molto diffusa (forse i giochi Istmici di Corinto, a quanto pare, secondi solo a quelli Olimpici).
A giudicare dalle metafore presenti nelle sue lettere possiamo ritenere che vi abbia intravisto dei valori che poteva usare per parlare della vita, per parlare della fede.
Ecco che troviamo alcune metafore sportive come:
"Mi sforzo di correre per conquistare la meta" e "perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù" (Fil 3,12).
"Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!" (1Cor 9,24).
"Perché non succeda che io stesso venga squalificato" (1Cor 9,27).
"Anche l'atleta non riceve il premio se non ha lottato secondo le regole" (2Tm 2,5).
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede" (2Tm 4,7).
Oppure uno stile esortativo che assomiglia molto al tifo quando l’apostolo esorta ed incoraggia i membri della comunità a cui scrive. Fa il "tifo" per i suoi fratelli e si spende perché possano vincere nella lotta a favore del Vangelo contro ogni forma di male.

Nello sport oltre al confronto con l'altro vi è un forte confronto con se stessi, in entrambi bisogna rispettare le regole con lealtà, perché chi le elude sa di non aver vinto veramente e ne fa i conti con se stesso. Le considerazioni paoline donano a questo lato tipicamente umano dello sport una forte valenza di fede.


Ecco perché mi piace lo spirito olimpico, ecco perché credo valga la pena investire sul valore dell'esempio di questi atleti, che forse non saranno santi, ma sanno dare spazio ai sogni.


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