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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Felici di lavorare nella vigna
XXV Domenica del tempo ordinario, anno A

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Is 55,6-9; Sal 144; Fil 1,20-24.27; Mt 20,1-16 La vendemmia sul nostro territorio è praticamente ormai già finita. Molti di noi hanno partecipato sui pochi filari personali, sulla vigna artigianale di qualche amico o alle grandi raccolte dei produttori importanti. Questo ci aiuta ad immedesimarci nella parabola di oggi. Il padrone ha bisogno, ma sembra un po’ disorganizzato. Non si è procurato in anticipo la mano d’opera, improvvisa. Esce e cerca i primi che trova, propone un lavoro a chi incontra, senza badare a curricula, referenze o altro. E ripete questa operazione più volte al giorno non curante delle ore che passano e del lavoro che sta finendo. Che bella immagine di Dio! Non bloccato in programmi, piani o progettazioni, non incastrato nemmeno dalle proprie scelte. Che differenza con chi crede in un ‘destino’ ineluttabile che ci trascina dove vuole. Dio che esce da sé (l’incarnazione) e chiama chiunque incontra, unica condizione: accettare, accogliere la proposta. Nella

Il metro di giudizio: misericordia
XXIV Domenica del tempo ordinario, anno A

Sir 27,33-28,9; Sal 102; Rm 14,7-9; Mt 18,21-35 «Quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?» È generoso Pietro nella sua proposta. Pensiamo di applicare la proposta delle sette volte alla nostra realtà quotidiana. C’è qualcuno che ci fa del male, sparla di noi con i nostri amici, per esempio. Poi viene da noi ci racconta tutto e chiede perdono, magari anche sinceramente pentito. Il giorno seguente ritorna da noi con esattamente lo stesso racconto: ha sparlato di noi, si pente e ci chiede perdono. Già questa seconda volta non ci sentiamo tanto propensi al perdono. Ammettiamo di provarci per la seconda e anche per una terza volta. Ma saremmo veramente in grado di arrivare fino alla settima? Un’opera ciclopica, serve una pazienza enorme, un forte controllo di sé. Eppure a Gesù non bastano le sette volte ma spinge all’esagerazione, giocando con i numeri trasforma il sette di Pietro in un «sempre». Il testo del ‘Padre nostro’ sembra intendere che il perdono di Dio sia in qual

L’antico solitario nascosto

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Recitare poesie imparate a memoria, in classe, in piedi davanti agli altri, con la testa che si muove dall'alto in basso cercando di dare il ritmo alle parole, occhi che guardano in uno degli angoli superiori del campo visivo come se cercassero nella testa le parole necessarie a continuare.

Ascoltare: la comunicazione 'assertiva' secondo Gesù
XXIII Domenica del tempo ordinario, anno A

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Ez 33,1.7-9; Sal 94; Rm 13,8-10; Mt 18,15-20 Quando una parola in un testo biblico torna più volte, è ripetuta a più riprese è da ritenersi sospetta. Deve richiamare l’attenzione, si tratta probabilmente della chiave di lettura. «Ascoltare» e quella del Vangelo di questa domenica. Un ascolto declinato in diversi modi, alcuni di essi sono descritti nel testo altri li possiamo intuire. Il punto di partenza è la «colpa commessa contro di te». Non si parla qui di peccato in generale (anche se poi la riflessione si potrà allargare) ma della questione specifica dei rapporti interpersonali e delle realtà che li guastano. Le vie d’uscita dalla relazione guastata passano dall’ascolto. C’è una comunicazione da ripristinare. Oggi si parla di comunicazione ‘assertiva’ un modo cioè di parlare all’altro di problemi presenti nella relazione, senza costringerlo sulla difensiva e quindi bloccare ogni sorta di possibile via d’uscita. L’insegnamento di Gesù sembra proprio percorrere questa via.

Sedotti da Cristo
XXII Domenica del tempo ordinario, anno A

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Ger 20,7-9; Sal 62; Rm 12,1-2; Mt 16,21-27 Seduzione. Comunemente intendiamo quel processo con cui una persona induce deliberatamente un'altra a intraprendere una relazione, solitamente di natura sentimentale. Significa letteralmente "portare a sé". C’è da parte di uno degli attori del processo una parte dinamica, un agire attivamente per ottenere qualcosa. E noi ci lasciamo abitualmente sedurre da ciò che appare bello, dalle cose che stuzzicano la curiosità, il desiderio. Geremia, nel brano proposto per questa domenica, utilizza direttamente questa categoria per parlare del suo rapporto con Dio, ma anche Pietro nel suo slancio in difesa del maestro, lascia intuire di aver subito un processo molto simile. Quando si racconta, Geremia è disperato, deluso, si sente abbandonato, in qualche modo truffato. La sua scelta di fede, la sua coerenza alla volontà di Dio vengono ripagate con l’incomprensione e la derisione di tutti. Questa esperienza lo porta ad accusare Dio di a