A Roma con il gruppo giovani

Tornare a Roma dopo averci abitato per tre anni e averci vissuto molte esperienze importanti è sempre un po' come tornare a casa.
Ma questa volta ci sono tornato accompagnato da sette ragazzi e giovani (14-22 anni) del gruppo della Parrocchia di Morbio Inferiore. Per cinque di loro era la prima volta.
Tra le molte tappe non poteva mancare quella presso il Collegio Germanico e Ungarico che mi ha ospitato per tre anni. Visita nella quale, mentre salutavo vecchi compagni e amici che stanno terminando i loro studi, i nostri giovani raccontavano a don Sebastian (svizzero della diocesi di S. Gallo che era con me al CGU) che quel giorno li avevo proprio fatti correre.
E hanno ragione, ho voluto dar loro in quattro giorni un assaggio di molto di quello che a Roma si può trovare: Musei, chiese, catacombe, monumenti e anche un po' di shopping nella speranza che al prossimo viaggio abbiamo qualche spunto per decidere su cosa fermarsi.
Per me è stato bello viaggiare con giovani che trovo simpaticissimi, con i quali in questi anni abbiamo fatto molto, che hanno piacere e voglia di stare insieme, di condividere esperienze anche sul faticoso piano della fede. Giovani che sanno mettersi in gioco, che hanno le loro necessità, che sanno essere esigenti con gli altri e con loro stessi.
Per alcuni era il primo viaggio all'estero senza la famiglia e sono felice di averlo condiviso con loro, dandogli spazio ma non perdendoli di vista, lasciandoli fare ma ponendo dei limiti.
Tra musei, chiese e scarpinate c'è stato lo spazio anche per l'incontro. Per primi Michael e Alberto i nostri due Alabardieri della Guardia Svizzera Pontificia con i quali abbiamo condiviso qualche ora compresa la Messa di S. Giuseppe nella cappella di S. Martino. Due giovani che da Roma si porteranno a casa esperienze indimenticabili. Ma non possiamo dimenticare le "cugine" che hanno lasciato un'impronta tanto chiara nel gruppo   ;-D   e Luca, il simpatico erborista italo-svizzero che tempo fa soggiornò a Morbio durante la sua scuola reclute.
È stato importante il viaggio, stare insieme, condividere visite, pasti, discussioni, esperienze ma anche la destinazione non è stata indifferente.
Chissà se quattro giorni a Roma sono stati sufficienti per assaporarne la moltitudine di sapori. E chissà cosa stanno raccontando del viaggio e di me ai loro amici.



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