Quale caccia sul Generoso?

Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.


Foto NAGY Albert
Il racconto è di un amico residente in un comune poco oltre la frontiera che non disdegna di godersi belle passeggiate sulle nostre prealpi, in particolare sul Generoso che frequenta estate e inverno, giorno e notte. Ed è proprio di una notte che mi racconta, quella tra lunedì 31 agosto e martedì 1 settembre, in cui si godeva una tranquilla ascesa notturna alla vetta in compagnia di un amico. Giunti nei pressi della recinzione del cantiere per il nuovo albergo, ben visibili e riconoscibili come essere umani grazie alle torce elettriche, vengono accolti da capre al pascolo e da grida minacciose (cacciatori? Pastori?) alle quali seguono due distinti colpi di fucile. Saranno stati a salve, saranno stati sparati contro il terreno o in aria, i due «frontalieri della montagna» scappano a gambe levate. Non hanno sporto denuncia, mi racconta, in quanto per accorciare l'ascesa si erano incamminati lungo i binari della ferrovia e sapendo essere ciò proibito non hanno osato. Una domanda però sorge spontanea: sul Generoso è stata aperta la caccia al cervo o all'escursionista?



Aggiornamento 5 settembre 2015, 22.00:
A scanso di equivoci: non mi sto schierando né a favore né contro la caccia sul Generoso, non ho idea se a sparare siano stati cacciatori, pastori, contadini, contrabbandieri, passatori, difensori dei cervi o chissà chi altro. Non credo nemmeno che, chiunque sia stato, sparasse in direzione dei miei amici escursionisti. Ma le minacce sono state reali e colpi subito a seguire pure.

Aggiornamento 7 settembre 2015, 19.00:
Testo pubbliccato oggi su GdP e Corriere come "lettere al giornale".


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