Scuole a Berna

Sei classi, sei "partiti" e quindi sei gruppi parlamentari che si esercitano nell'arte democratica giocando il serissimo gioco dei parlamentari. Si tratta di "Scuole a Berna", settimana progetto a cui ho partecipato in parte con una quarta media di Balerna. Ogni classe (partito) ha inoltrato alla fittizia Cancelleria Federale un'iniziativa parlamentare e ora i sei partiti si affrontano a suon di controprogetti, dibattuti in commissioni e gruppi parlamentari. In pochi giorni i ragazzi hanno dovuto imparare le regole democratiche dei dibattimenti, gli iter di iniziative, controprogetti, prese di posizione, raccomandazioni di voto. Hanno dovuto scrivere le allocuzioni e le argomentazioni a sostegno delle proprie posizioni e le presenteranno in modo ufficiale oggi, giovedì pomeriggio, nell'assemblea plenaria del loro giovane Consiglio Nazionale che celebreranno proprio nell'aula del vero Consiglio Nazionale Svizzero. Procedure, regole e formalità saranno quelle di una vera seduta e i nostri giovanissimi parlamentari dovranno difendere formalmente le proprie posizioni e convincere gli altri membri del parlamento a seguire le loro indicazioni di voto. Il lavoro di questi giorni è stato molto intenso, la sequenza di controprogetti provenienti da commissioni e gruppi parlamentari ha costretto i ragazzi a ritornare continuamente sulle scelte e sulle priorità. È stata poi messa alla prova la loro capacità di composizione di testi argomentativi e la proclamazione pubblica degli stessi. Postura, voce, dizione e articolazione messe al servizio della retorica parlamentare atta a convincere della bontà delle proprie istanze. Abbiamo assistito alle prove di futuri parlamentari, senatori o ministri? Forse. Sarebbe ad ogni modo già un'enorme conquista se questo esercizio portasse ciascuno di loro a partecipare, una volta maggiorenni, al voto popolare, ampiamente esercitato nella nostra Confederazione.