I'm going to work my ticket if I can

Per qualche mio amico sarebbe stata una settimana davvero infernale, una punizione...per i 14 partecipanti, i 6 formatori e i 3 cuochi si è trattato invece di una settimana piacevole, arricchente, davvero speciale.

Sto parlando del corso Gilwell del Movimento Scout Svizzero che ha visto per 7 giorni riunirsi a Colico (Italia - CO) giovani adulti che prestano servizio nei vari livelli dell'associazione svizzera per un corso che non trasmette praticamente nessun contenuto ma offre molto spazio alla discussione, cerca di radicarsi nelle origini del movimento per affrontare le sfide presenti e lancia uno sguardo utopico (o a volte distopico) sul futuro.
Una settimana passata in tenda nel campo scuola dell'AGESCI "G. Uccellini Kelly" di Colico, terreno in cui si respira scoutismo, in cui si intravvede la storia, da cui sono passati decine (forse centinaia) di migliaia di scout, al quale è legata la storia delle aquile randagie.

Una settimana passata in tenda con la meteo poco favorevole, con la neve che gli ultimi giorni spolverava le montagne attorno al lago a poche centinaia di metri sopra di noi, con l'acqua del lago più calda dell'aria del campo.
Tenda, freddo, umidità, materassini, sacchi a pelo, gamelle, odore di fuoco e fumo, servizi senza acqua calda... condizioni che per alcuni sarebbero sinonimo di scomodità ma che in questo caso hanno favorito gli incontri, hanno predisposto al dialogo, hanno avvicinato le persone, hanno fondato un autentico spirito scout che, insieme alle tradizioni Gilwell (foulard e tizzoni su tutti), hanno creato la giusta atmosfera per questo corso così fuori dagli schemi.
L'essenzialità dell'accampamento, l'abbandono, anche solo per pochi giorni, di molto del superfluo che ci circonda ha permesso la concentrazione e il focalizzarsi sui rapporti interpersonali: mai avrei creduto di riuscire in così poco tempo ad imparare i nomi di tutti (anche se nel nostro caso solo i "totem") io che sono una frana in questo campo... mai avrei immaginato di riuscire a distinguere così in fretta due gemelle sia fisicamente che caratterialmente (identiche eppure così diverse...)
Lo stile di questo corso lascia tempo da dedicare all'approfondimento del proprio rapporto con lo scoutismo e della presenza dei suoi valori nella vita quotidiana personale. Il plurilinguismo rallenta (anche di molto) il ritmo quotidiano ma la verve dei vari traduttori permette di non annoiare chi capisce più lingue e le "sfumature" (non sempre così sfumate) strappano sorrisi e risate ai partecipanti. E non possiamo negare che noi ticinesi nelle lingue nazionali bagniamo un po' il naso a romandi e svizzero tedeschi...
È mancato però anche qualcosa, il grande assente è stato lo stesso Baden Powell, ricordato solo attraverso le tradizioni che risalgono a lui (il corno di Kudu, i "tizzoni" in origine provenienti dalla collana del capo Dinizulu,...). Mi è mancato il riferimento alle sue intuizioni, alla sua visione dello scoutismo e del mondo stesso, mi è parso di respirare uno sbilanciato interesse al futuro che non sa essere davvero radicato nel passato. È mancato forse anche il mettersi veramente e profondamente in gioco di alcuni partecipanti e anche di qualche formatore. Non riesco a togliermi l'impressione che qualcuno avesse molto di più da dare ma non ha voluto o potuto. Il bilancio è certamente positivo e sono molto curioso di scoprire a cosa ci porteranno i vari progetti intrapresi, i risultati dei quali saranno condivisi nel week-end di febbraio. Come ticinesi stiamo lavorando ad una parte del progetto di integrazione interculturale del MSS.
Porto a casa da questo corso il "profumo di quel fuoco" (conservato anche fisicamente in un tizzone custodito in una speciale scatoletta), un paio di belle amicizie, qualche nuova conoscenza, il
desiderio di continuare a vivere lo scoutismo mettendoci dentro la mia fede e vivendola anche un po' nello stile scout del gioco e dell'essenzialità, la coscienza di altre possibilità e modi di essere scout, il desiderio di non dimenticare le stupefacenti intuizioni di BP e di ricordarle a chi se ne sta un po' staccando, una serie di preziose cartoline da molti dei partecipanti (anche se non di tutti) e non da ultimo i segni esteriori di questa esperienza: foulard e tizzoni Gilwell.



Il mio foulard Gilwell e i miei tizzoni
Vi lascio con una frase di BP che mi è stata "regalata" su una delle cartoline:



«La repressione delle tendenze egoistiche
e lo sviluppo dell'amore e dello spirito di servizio del prossimo
aprono il cuore alla presenza di Dio
e producono un cambiamento totale nella persona,
dandole un'autentica gioia celeste,
tanto da farne un essere completamente diverso.
Il problema per lui diventa ora non "cosa mi può dare la vita",
ma "cosa posso dare io alla vita"»





ah, tanto per completezza:
W i picchi!
W les pic
W die Spechten
;-)

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