2013 fantaSTici ricordi - sogni fantaSTici 2020

Campo Cantonale

  • Un cerchio di 500 esploratori che cantano "al cader della giornata"
  • Lupetti che rispondono seri e profondi all'intervista di "Strada Regina"
  • Gruppi di pionieri in arrivo stanchi dal RAID 15 ore ma ancora capaci di grandi riflessioni
  • 2000 persone nell'arena che celebrano l'Eucaristia
  • 1400 bambini, ragazzi e giovani che al primo agosto hanno già capito, senza aspettare la conclusione della scenetta, che "insieme" funzionerà...
  • la canzone del diaporama del bivacco di chiusura esplo
  • l'entusiasmo sconfinato dei lupetti alla loro cerimonia di chiusura
Ecco alcune delle immagini indelebili di un campo, fantaSTico 2013, il primo Campo Cantonale di Scoutismo Ticino, che ha prosciugato le energie di centinaia di collaboratori per quasi due anni ma che ora, grazie soprattutto a poco più di un migliaio di ragazzi, ancora fa battere il cuore.
Ci sono ancora molte valutazioni e punti fissi da elaborare; anche se il bilancio generale è positivo alcune cose non sono funzionate a dovere, alcune dinamiche sono pericolose e bisognerà lavorarci su....
Al di là dei bilanci oso lanciarmi in alcuni sogni per il futuro...

Sogno un'associazione scout che oltre ad insegnare ai ragazzi ad assumersi delle responsabilità sappia assumersi le proprie con tutti gli oneri e gli onori.
Sogno uno scoutismo continui a proporre degl'Ideali e cerchi di viverli favorendo il Potenziale che lo scoutismo ha in sé per migliorare la società, sostenendo veramente l'Impegno dei ragazzi in questa crescita mettendosi al loro Servizio attraverso soprattutto l'Esempio: sforziamoci di essere persone migliori, non solo a parole!
Sogno uno scoutismo che non ha paura di parlare al cuore, all'interiorità, alla spiritualità di ciascuno, che sappia educare i ragazzi, non con aggiunte e orpelli ma con tutte le attività che propone, a guardare oltre la superficie delle cose, delle persone, del mondo intero, per esplorarne il senso, la profondità, il mistero...
Sogno uno scoutismo che sappia imparare dai ragazzi che a volte ci disarmano, che scardinano le nostre sicurezze, che si dimostrano migliori di noi, più spontanei, più aperti, più sinceri, più gioiosi, ...

E da prete mi permetto di sognare anche uno scoutismo che abbia il coraggio di testimoniare la fede, di riconoscere nel mistero, nelle profondità e nel senso delle cose la presenza di Dio, uno scoutismo che sappia insegnare ai ragazzi che anche nella fede sono importanti quei valori trasmessi dalla legge scout e che ciascuno può e deve assumersi la responsabilità di percorrere un cammino di crescita anche su questo piano.

In parte questi sogni già si realizzano nello scoutismo di oggi, lo sono stati in quello che abbiamo vissuto al campo, credo però si possa fare molto di più, lasciando che questi sogni cambino per primi noi stessi, che sul futuro di tutti i ragazzi abbiamo grandi responsabilità.

Il campo ha seminato tanto nei lupetti, negli esploratori, nei pionieri, senza fretta di raccogliere già domani tutti i frutti, spero che ciascun capo continui a prendersi cura di questi terreni così fertili.

don Marco / Zeta





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