Di scenografie e impalcature
Natale 2018




L'effetto è un po' quello del teatro: una scenografia perfetta, che crea l'ambiente desiderato e che dietro le quinte e i fondali nasconde listelli, contrappesi e tanti altri meccanismi. L'altare di legno posticcio che in questi giorni a Balerna espone la piccola e preziosa statuta della Madonna Immacolata, in me suscita questa idea. La scenografia è sicuramente di effetto, lo stile un po' barocco (anche se non è affatto così antica), la decorazione floreale attira e la fotografia sapientemente esposta per esaltarne i colori la rende molto suggestiva. A quella statua i balernitani (e non solo) sono molto legati. Alla sua esposizione in questi giorni del triduo non rinuncerebbero, la macchina di legno che funge da altare con le sue scalette per salire devozionalmente alla statuta sono montate con la stessa tradizione e solennità. Esposizione e riposizione della statua avvengono in modo quasi rituale.

Comprendo tutto. Ne sono anche affascinato. Lo ritengo una buona cosa.
Ma quest'anno mi sono scoperto a preferire un'altra angolazione per osservare e vivere questa festa.
Pur avendo partecipato al montaggio dell'altare e avendone quindi più volte visto la struttura portante e tutte le sue parti, mi sono per la prima volta, quasi per caso, intrattenuto po' più a lungo del solito, nell'angolo posteriore, che in questi giorni diventa deserto. Incuriosito proprio da questa situzione di isolamento, del "dietro le quinte", della parte più tecnica e meno appariscente del complesso.
Non ho dubbi: al fasto solenne della facciata anteriore, pur importantissima, preferisco il monito silenzioso di un’impalcatura, quasi precaria, che fa del suo meglio per tenere tutto al suo posto.
Non dimentico il suo ruolo. L'impalcatura che mi accorgo di preferire, non avrebbe alcun senso senza la facciata principale. Il suo ruolo è inequivocabilmente dipendente dalla scenografia che incornicia la statua. Non intendo perciò negare la necessità del fronte principale, anzi mi accorgo ancora maggiormente della sua importanza e della sua bellezza.
Ma il mio occhio, la mia curiosità, mi attirano irreversibilmente ad ammirare il lavoro silenzioso di quella impalcatura, all'apparenza fragile ma che mette tutto il suo essere a servizio silenzioso e umile della devozione di tutti. E mi scopro, con un piccolo sorriso, più a mio agio a pregare lì dietro.



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