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"La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita" (CCC 2283)

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"La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita" . ( Catechismo della Chiesa Cattolica, N. 2283 ) Nel giro di pochi mesi a poco distanza geografica da dove vivo, due giovani confratelli sacerdoti si sono tolti la vita. Non li conoscevo personalmente, né conosco le intime motivazioni che li hanno portati a un gesto così irreversibile.  Sono spinto a scrivere queste righe di fronte alle decine di post, articoli, prese di posizione che ho letto in questi ultimi giorni, scaturite dalla penna di laici, preti e anche vescovi e cardinali. Mi guida proprio la frase del titolo e che ho semplicemente citato dal numero 2283 del Catechismo della Chiesa Cattolica : per chi ha preso la drammatica decisione di togliersi la vita noi cristiani preghiamo perché nella sua misericordia, attraverso le vie che egli solo conosce, Dio prepari la salvezza. Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. Il suicidio è gravemente contrario al giusto...

Uno che è decollato presto - Presentazione alla comunità di Losone e Arcegno

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Come metafora della mia storia il volo si addice fin da principio. Nato a Zurigo nel 1984 ma abitante di Neggio, nel Malcantone, dove sono cresciuto. Le dimensioni molto ridotte del comune hanno permesso alla mia generazione di essere molto indipendenti senza troppo preoccupazioni dei genitori,  scuole medie fuori comune a Serocca e il primo trasloco a quattordici anni per venire nel Locarnese al Collegio Papio per il Liceo dove soggiornavo 5 giorni a settimana come interno. Poi il Seminario a Lucino Breganzona, un breve soggiorno «pastorale a Melide in parrocchia. Il Master in Teologia a Lugano e il grande salto di tre anni a Roma per una licenza (o Master Advanced) in Pastorale Giovanile e Catechesi presso l'Università Pontificia Salesiana e soggiornando nel Collegio Germanico dove ho avuto modo di perfezionare anche il mio tedesco.   In questi continui decolli e atterraggi ogni luogo è stato per me casa a tutti gli effetti, mi sono sempre sentito indigeno e mai stranie...

Decolli e atterraggi - Il saluto alla Comunità di Balerna

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« Mi hai sedotto Signore e mi sono lasciato sedurre » (Ger 20,7) Mi avete sedotto e mi sono lasciato sedurre. Parafraso il profeta Geremia che usa questa espressione parlando di Dio e scelgo di dedicarle a voi, cari Balernitani. Perché sento che è così. In dieci anni mi avete fatto innamorare del vostro paese che è diventato anche il mio, il paese che con sincerità chiamo ‘casa’ e che tra qualche mese non lo sarà più. Ho scritto che mi avete fatto innamorare del paese ma non è del tutto corretto. Sì Balerna mi piace anche come luogo, ma è alle persone che in questi dieci anni ho imparato a volere bene, un bene enorme. E mi sono sentito ricambiato. Per questo lo scorso martedì 4 marzo è stato dolorosissimo dire il mio «sì» al Vescovo Alain che chiedeva la mia disponibilità per un incarico nuovo e altrove. Mentre il vescovo mi parlava non ci è voluto molto per capire che stava per arrivare una richiesta e in quei pochi secondi una parte del mio cuore mi ripe...

La risurrezione inizia in un'assenza
Veglia Pasquale

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 Lc 24,1-12 Non c'è il Risorto. Ci avete fatto caso? Nel racconto di Luca nessuno dei più vicini a Gesù incontra il risorto il mattino di Pasqua. Non le donne che stavano andando a ungere il corpo per i riti funebri rimandati in fretta e furia. Non gli apostoli che definiscono «un vaneggiamento» le parole delle donne che riportano l'annuncio degli angeli. Non Pietro che corre al sepolcro e vede solo i teli e torna indietro «pieno di stupore per l'accaduto». La risurrezione è qualcosa di grande e misterioso che si rivela innanzitutto in qualcosa che non c'è, in qualcosa che manca, in qualcosa che è trovato in modo assai diverso da come ce lo si aspettava. La risurrezione, la prima esperienza della risurrezione non è presenza… la prima esperienza della risurrezione è assenza . Ma un'assenza che è Buona Notizia, che è Vangelo: "Non è qui, è risorto" È un'assenza che si fa memoria, che deve farsi memoria: «Ricordatevi come vi parlò quando era ancora ...

Piani scombussolati
- San Giuseppe

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 2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24a   Un santo strano S. Giuseppe. Un santo citato chiaramente in ogni Messa, nella preghiera eucaristica come «San Giuseppe suo sposo» dopo aver citato Maria. Eppure di lui sappiamo così poco. Conosciamo la sua stirpe: quella di Davide. 

Epifania: da dove la luce?

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Nel profondo di ogni essere umano risiede una luce interiore, una scintilla che rappresenta la nostra essenza più pura e radiosa. Questa luce non è legata al mondo esterno, alle sue gioie e ai suoi dolori, ma brilla costantemente dentro di noi, come un faro nella notte. È possibile risvegliare la luce interiore, è necessario connettersi con il proprio io, mettersi in contatto con il bambino ciascuno ha dentro di sé, ascoltare sé stessi. Immergersi nella natura per poter riscoprire la propria vera essenza... bla bla bla... O meglio, perdonate l'espressione colorita: BALLE! Sono frasi che ho preso pari pari da vari siti internet, imbevuti maldestramente di idee orientali non elaborate e sottratte al loro contesto originario. Non c'entrano nulla con la Bibbia, non c'entrano nulla con Cristo, non c'entrano nulla con la fede cristiana. Il cammino di fede, non è un cammino di ricerca interiore, non c'è nessuna luce interiore da accendere, non ci sono meccanismi interio...

Diecimila passi

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Diecimila passi al giorno. È il quantitativo minimo di movimento/camminata che l'Organizzazione Mondiale della Salute, raccomanda da ormai tanti anni di fare ogni giorno. Diecimila passi da fare preferibilmente insieme, di fila ma che vanno bene anche se spalmati lungo tutto l'arco della giornata, senza pressioni, ma rimanendo attivi. Camminare è la più semplice delle attività fisiche e regala benefici contro ipertensione, sovrappeso, diabete, stress. Che questo camminare questi passi siano salutari, importanti è abbastanza chiaro a tutti. Non è però poi detto che questi passi li facciamo… e li facciamo tutti i giorni. Sul telefonino abbiamo o possiamo aver app che aiutano a monitorare, a contare a verificare, ma senza la scelta e la decisione personale servono a ben poco. E fin qui parliamo di benessere fisico, che si può misurare, controllare. Parliamo di qualcosa di esteriore che può essere più o meno verificato. Ma come la mettiamo se proviamo a spostarci su un piano dive...